Protocollo d’intesa su “ECOGIUSTIZIA SUBITO. IN NOME DEL POPOLO INQUINATO” tra Azione Cattolica, Legambiente, Libera, ACLI, AGESCI e ARCI.

La nostra Campania con la Terra dei fuochi è una delle regioni
d’Italia maggiormente inquinate. Recentemente la Corte europea dei diritti
dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per inazione di fronte
all’interramento di rifiuti tossici per mano delle mafie nel territorio
campano. Ha riconosciuto un rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile”, che può essere qualificato
come “imminente” per i cittadini.
L’area interessata, come ben sappiamo, si sviluppa tra le province di Napoli e
Caserta dove vivono circa 2.9 milioni di persone. Qui per anni sono stati scaricati,
interrati e inceneriti rifiuti tossici. Secondo quanto stabilito dalla Corte di
Strasburgo, il nostro Paese ha due anni di tempo per attuare una strategia
correttiva, ossia introdurre “misure generali
in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento” in questione. Una
sentenza che richiama alla responsabilità un’intera classe politica bipartisan
che per anni ha sottovalutato, nascosto quello che accadeva in quel territorio.
La Terra dei fuochi è una terra “martoriata”
nella sua essenza più profonda ed ignorata per decenni da una classe politica trasversale
che non è riuscita ad adottare soluzioni serie e concrete.
Lunedì 24 febbraio una delegazione
formata da rappresentanti di Azione Cattolica Italiana, Legambiente, Libera, ACLI, AGESCI e ARCI firmatarie del
protocollo d’intesa “ECOGIUSTIZIA SUBITO. In nome del popolo inquinato” consegnerà al Prefetto
di Napoli un documento in cui si ribadisce la necessità che in quei territori venga da subito
attuata la sentenza, che impone una strategia globale, l’istituzione di un
monitoraggio indipendente e una piattaforma di informazione pubblica. Deve
essere fatta davvero ecogiustizia, a partire da una accelerazione seria,
efficiente ed efficace della bonifica e con la chiusura del ciclo dei rifiuti.
Anche noi come Azione Cattolica Delegazione Campania, ha
commentato Gianfranco Aprea (nella foto) Delegato Regionale, siamo stati chiamati in
causa per coinvolgere le nostre associazioni diocesane: ad inizio anno abbiamo
fatto un incontro on-line con Legambiente e con i presidenti diocesani delle
zone dove ricade la Terra dei fuochi. Un impegno serio verso tutti gli onesti cittadini
campani che vogliono riscattare il proprio territorio e affermare i principi di
legalità e trasparenza. Per fermare il fuoco e i veleni dell’ecomafia è
necessario dare risposte efficaci, troppo a lungo rimandate, che richiedono uno
sforzo congiunto da parte di tutti.
Pietro Rossi
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